"Sostenibilità e Nuovi Materiali", il tema del Premio Internazionale Tecnovisionarie® spiegato da Daniela Aleggiani

 

"In azioni apparentemente semplici, c'è la chiave per fare davvero un’enorme differenza per il benessere del nostro pianeta"

Premio internazionale Tecnovisionarie® 2019 spiegato da Daniela Aleggiani
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"Sono le donne che inventano il futuro" (migliore). Non una frase fatta (a dirla, sostenerla, difenderla è Gianna Martinengo, Fondatrice e Presidente Didael KTS e Ideatrice Women&Technologies®, ndr). Non una frase fatta ma un pensiero, una missione, che porta avanti l'associazione Women&Technologies® promuovendo da 13 anni il Premio Internazionale Tecnovisionarie®un riconoscimento dedicato proprio alle donne che inventano il futuro. Ovvero coloro, eccellenti nell'eccellenza, che contribuiscono con il loro lavoro a migliorare in nostro Paese, e non solo, dimostrando quotidianamente di possedere visione, privilegiando l'impatto sociale, la trasparenza nei comportamenti e l'etica.

Sono le 9 Tecnovisionarie® del 2019 ma sono anche le 105 vincitrici (su 900 candidate) delle scorse 13 edizioni e coloro che, in piccolo o in grande, non si accontentano di “fare bene”, né di stare al proprio posto. Sono le 9 Tecnovisionarie® del 2019 che verranno premiate il prossimo 3 luglio a Milano, in occasione di un evento di cui Elle sarà media partner, e che eccellenti nell'eccellenza, hanno saputo con il loro operato rispondere al tema dell'edizione di quest'anno Sostenibilità e Nuovi Materiali. Un tema attuale e imprescindibile sul quale a lavorato, insieme alla squadra di Women&Technologies®, Daniela Aleggiani responsabile del brand e della comunicazione corporate di 3M. Una carriera illuminata la sua che ha avuto le risorse umane nell'accezione più trasversale del termine che ci sia come fil rouge. "Sappiamo - afferma Daniela Aleggiani di 3M- che la chiave del futuro saranno i materiali green e che questi nasceranno da processi che fanno ‘di più con meno’, facendo progredire un’economia circolare globale, rispettosi delle situazioni ambientali, per creare un mondo migliore grazie alla scienza e ispirare le persone nei loro comportamenti. La sostenibilità va considerata uno sport di squadra e approcciata con un pensiero olistico". Concretezza e visione. Realtà e evoluzione.

Per questa edizione del premio Tecnovisionarie® si è occupata della scelta e della stesura del tema, ci dice i criteri su cui si è basata e i punti cardine dell'edizione 2019?

Il Premio Tecnovisionarie® riconosce il valore del contributo femminile in ampi settori del nostro vivere e, ogni anno, l’Associazione focalizza l’attenzione su un campo specifico, meritevole di maggior attenzione e approfondimento. È stato così per l’area Finanza, la Sostenibilità, la Ricerca, e molti ancora. Quest’anno mettiamo sotto i riflettori i materiali di domani, già in grado di ricoprire un ruolo fondante nel miglioramento delle nostre vite. Se ci pensiamo, la storia dell’uomo è strettamente connessa all’uso della materia: dalla pietra al ferro, passando per il rame e il bronzo, fino alle recenti rivoluzioni guidate da carbone, silicio e petrolio. Oggi, le caratteristiche che permettono di fare un vero salto verso l’innovazione, riguardano aspetti molto precisi: con “materiali di domani” intendiamo prodotti necessariamente intelligenti, nati grazie alla chimica e all’avanzamento tecnologico, in grado di essere versatili, sensibili e multifunzionali. Ma, soprattutto, intendiamo materiali green, creati da processi a ridotto spreco di risorse e inseriti in un progetto di economia circolare globale. Il concetto di sostenibilità è così fortemente connesso all’interesse per i nuovi materiali che avremmo quasi potuto non citarlo: le nuove soluzioni devono prevedere grande attenzione e cura verso il mondo che ci circonda e che circonderà le generazioni del futuro.

Ha parlato di economia circolare globale ci spiega meglio il concetto?

Si stima che, ogni anno, l’economia mondiale consumi circa 93 miliardi di tonnellate di minerali, combustibili fossili, metalli e biomassa; di questi, solo il 9% vengono riutilizzati. Al giorno d’oggi è fondamentale massimizzare l’uso delle materie prime ed è questo l’assunto base dell’economia circolare: un sistema economico pianificato sul riutilizzo delle risorse esistenti in successivi cicli produttivi, per ridurre al massimo gli sprechi in ogni settore. Un impegno che riguarda tutti e che coinvolge in primis le aziende, chiamate a profondere in questa direzione energie, soluzioni virtuose e ricerca continua. Tra le sue azioni per la sostenibilità, 3M, ad esempio, s’impegna ad applicare ciò che definiamo la “Science for Circular”, modello di soluzioni progettuali a ridotto utilizzo di materiali, per fare di più con meno. Si tratta di azioni apparentemente semplici ma che possono fare davvero un’enorme differenza per il benessere del nostro pianeta.

Donne, innovazione e futuro, cosa dobbiamo volere di più?

Dobbiamo volere un mondo in cui le donne non si sentano tagliate fuori dagli ambienti lavorativi tecnico-scientifico. I fatti parlano chiaro: secondo l’ultimo report internazionale UNESCO dedicato alla parità di genere nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Math), solo il 28% delle carriere nella ricerca è occupato da donne. Si tratta di dati avvilenti e in completo disaccordo con un’idea sostenibile di futuro: se le donne – che rappresentano metà della popolazione in età lavorativa del mondo – continueranno a non raggiungere il loro pieno potenziale professionale, l'economia globale non potrà che soffrirne. Storicamente la presenza delle donne in ambito tecnologico non ha avuto lo sviluppo che meritava ed è giunto il momento di lavorare per invertire questo trend, assicurando alle innovazioni del futuro quel contributo femminile troppo a lungo limitato da inutili stereotipi di genere.

Lei si occupa da sempre di comunicazione e formazione e lo fa per una multinazionale, ci spiega come il mondo del lavoro è cambiato con le donne e per le donne negli anni?

Negli ultimi anni ho visto le aziende più attente impegnarsi per dare giusto spazio ai talenti femminili, senza per questo costringere le donne a dover scegliere tra una carriera soddisfacente e la propria vita privata. La situazione è sicuramente migliorata rispetto al passato e l’occupazione femminile, come certificato dall’Istat, è al suo massimo storico dal 1977. Ma di certo c’è ancora moltissimo lavoro da fare, soprattutto nel nostro Paese. Quello che mi sento di consigliare è di non arrendersi: le donne hanno il diritto di crescere professionalmente, di essere supportate da servizi adeguati e di essere valorizzate per ciò che sanno fare. Non dimentichiamo mai di esprimere noi stesse e di puntare con tenacia in questa direzione.

Chi sono le Tecnovisionarie® oggi?

Le Tecnovisionarie® sono ricercatrici impegnate nel progresso, sono artiste dotate di apertura verso il mondo, manager che credono nella valorizzazione delle risorse umane, divulgatrici scientifiche che parlano con coraggio di ciò in cui credono, politiche vicine alla vita quotidiana. Sono donne che guardano avanti, e che mettono la loro visione a disposizione della società per contribuire attivamente al suo miglioramento. Ma, soprattutto, sono donne che non hanno paura di misurarsi con i loro limiti, per crescere ogni giorno sia professionalmente che emotivamente.

 

 

 

Elle
28 Giugno 2019