Intervento di Cecilia Robustelli

Cecilia Robustelli, Linguista, insegna all’Università di Modena e Reggio Emilia ed è collaboratrice dell’Accademia della Crusca e del MIUR

 

La rappresentazione delle donne nella società contemporanea appare inadeguata al nuovo ruolo che esse hanno assunto a partire dalla seconda metà del secolo scorso. Il linguaggio quotidiano e dei media riconosce solo occasionalmente la presenza delle donne, ne dà un’immagine stereotipata e legata a modelli culturali del passato,  individuando e insieme potenziando così una cultura che resiste al cambiamento e si avvia a diventare intollerante. Il linguaggio passa quindi a svolgere non più la funzione di potente strumento di inclusione e di integrazione delle differenze, indispensabile per favorire e riconoscere i cambiamenti culturali, inclusi quelli legati al nuovo status delle donne, ma di discriminazione, spianando la strada alla violenza di genere. Conoscere la funzione del linguaggio per la costruzione dell’identità di genere, acquisire le conoscenze che ne permettono un uso responsabile e consapevole, rappresenta invece una delle competenze indispensabili per la formazione di una cittadinanza democratica e di uno spazio pubblico inclusivo, capace di accogliere le differenze, da quella di genere a quella culturale, linguistica, di orientamento sessuale, senza trasformarle in diversità.  

Data intervento: 
Giovedì, 8 Febbraio, 2018
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Professoressa di Linguistica Italiana all'Università di Modena e di Reggio Emilia